L’anziano udinese, deceduto venerdì 31 ottobre all’ospedale di Udine per un improvviso aggravarsi delle sue condizioni di salute, in passato aveva dichiarato ai giornalisti di dormire con una forca e un’accetta dopo che la polizia gli aveva revocato il porto d’armi.
A 82 anni vive con forca e accetta: "Così mi difendo dai ladri"
Imprenditore agricolo in pensione, Nobile abitava da solo in via Lumignacco. Oltre ad essere uno storico tifoso dell’Udinese, che seguiva da tanti anni, era stato un valido pilota e aveva anche fondato, assieme a un gruppo di amici, l’Associazione Volo Chiasiellis, dedicata a suo padre Ottaviano.
Un uomo dal temperamento sanguigno, che amava stare in compagnia e che si faceva in quattro quando qualcuno aveva bisogno di lui. Così lo ricordano gli amici. «Silvano ha sempre dato tanto al nostro sodalizio – le parole commosse del vicepresidente dell’associazione Volo Chiasiellis, Elio Meroi –. Siamo cresciuti assieme nel mondo del volo. Era un uomo generoso con tutti e sempre disponibile. Aveva ancora tanta voglia di vivere e di divertirsi. Il volo è sempre stato la sua rande passione, così come l’Udinese».
A ricordare con particolare affetto Silvano Nobile è anche Andrea Calligaro, segretario dell’associazione. «Nel 2015 – ricorda Calligaro – la nostra aviosuperficie di Chiasiellis era stata dedicata all’aviatore Ottaviano Nobile (padre del presidente del sodalizio, Silvano), udinese, classe 1895, dirigibilista prima, pilota da ricognizione e bombardamento durante la Grande guerra, poi sugli idrovolanti S55 resi famosi dalle trasvolate atlantiche di Italo Balbo.
L’intitolazione era avvenuta contestualmente alla rievocazione del primo volo militare italiano della Grande guerra alla presenza di numerosi associati, piloti, appassionati di storia. A cento anni dall’avvenimento, quel primo decollo era stato simbolicamente riprodotto con un ultraleggero di ultima generazione, pilotato dal presidente Nobile».
L’ottantanovenne friulano lascia i suoi tre figli, Laura, Roberto e Francesca.