
Oggi parleremo del Cimitero Monumentale del Verano, situato a Roma, nel quartiere tiburtino, che si estende su un’area di circa 83 ettari.
Il progetto originario fu affidato, durante il regno napoleonico, all’architetto Giuseppe Valadier, tra il 1807 e il 1812, una figura di spicco per l’architettura italiana del periodo neoclassico.
I lavori proseguirono sotto la direzione di Virginio Vespignani, con i pontificati di Gregorio XVI e di Pio IX e nel 1935 il cimitero fu consacrato.
Questo cimitero, ricco di opere sia pittoriche che scultoree, rappresenta un monumento di incommensurabile valore sia storico che culturale.
All’ingresso del cimitero si è accolti dalla presenza di quattro grandi statue che rappresentano la Meditazione, la Speranza, la Carità e il Silenzio. A seguire, è presente un ampio quadriportico, che ospita le sepolture più antiche.
A fianco dell’ingresso monumentale è presente la Basilica di San Lorenzo Fuori le Mura.
Il cimitero del Verano è considerato un museo a cielo aperto, data la sua estensione, ma soprattutto la numerosità di monumenti e opere artistiche che si trovano al suo interno, fra i quali si possono trovare la Cappella di Santa Maria della Misericordia, il Pincetto Vecchio, il Sacrario Militare, il Tempio Israelitico e il Tempietto Egizio.
Un elemento caratteristico del cimitero è la diversità dei monumenti sepolcrali, che sono stati eseguiti da diversi artisti celebri nella Roma della seconda metà dell’Ottocento e del Novecento, con l’utilizzo di tecniche, forme e stili molto diversi fra loro.
Ad arricchire il valore artistico del cimitero sono le numerose tombe di personaggi celebri che ospita.
Fra le varie presenze artistiche si possono trovare la tomba di Goffredo Mameli, Trilussa, Sibilla Aleramo, Giuseppe Ungaretti, Vittorio Gassman e Alberto Sordi.