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Il Cimitero monumentale di Sant’Anna

Cimitero SantAnna

Il Cimitero monumentale di Sant’Anna racconta la Trieste a cavallo tra Ottocento e Novecento, distinta da un forte carattere cosmopolita, commerciale e artistico. La città infatti stava attraversando il periodo di massimo splendore come principale porto dell’impero austro-ungarico.
Durante questo florido periodo si assistette ad un incremento demografico e per mancanza di spazio, l’amministrazione comunale cercò delle soluzioni alternative ai vecchi cimiteri.

II colle di Sant’Anna, posto in una zona abbastanza lontana dal centro abitato, venne identificato come spazio adatto alla costruzione di un nuovo cimitero. Venne così inaugurata nel 1825 la necropoli monumentale, progettata dall'architetto neoclassico Matteo Pertsch. Nel progetto l’area cimiteriale era suddivisa in quattro riquadri con al centro la cappella neoclassica dedicata a Sant’Anna. A causa dell’incremento demografico, la sua superficie venne raddoppiata e vennero apportate numerose modifiche al cimitero.

Come ogni cimitero monumentale, anche il cimitero di Sant’Anna ha un alto valore artistico, soprattutto per la presenza di opere scultoree di artisti di rilievo. Tra le opere più simboliche, si trova la scultura della tomba di Radivo. Si tratta di un artista danese, Rudolph Tegner (1873-1950), che ritrae una donna vista di spalle. La donna sta entrando in una breccia che rappresenta la soglia fra il mondo dei vivi e quello dei morti. L’immagine è misteriosa e la sensazione è quella di trovarsi di fronte a una “nascita al contrario”.

Oltre alle numerose sculture è giusto ricordare anche i nomi dei personaggi illustri sepolti in questo cimitero. È sepolto qui Italo Svevo (1861-1928), uno dei protagonisti della letteratura italiana del Novecento, poco più avanti incontriamo la tomba di un altro famoso letterato, il poeta Umberto Saba (1883-1957). Infine, troviamo il sepolcro di un famoso regista teatrale: Giorgio Strehler (1921-1997).