
La comunicazione con i defunti è da sempre un tema interessante e molto profondo, che deriva da un bisogno umano di dare un significato alla fine della vita.
Le pratiche di comunicazione con i morti sono diffuse in molte culture, con lo scopo di trovare aiuto, conforto e risposte dai propri cari defunti.
La comunicazione tramite i sogni, i tarocchi e le meditazioni guidate, sono solo alcune delle molte pratiche che vengono utilizzate per provare ad entrare in contatto con l’aldilà.
La storia della comunicazione con i defunti risale a tempi molto antichi. Ad esempio, già i Sumeri, gli Egizi, i Greci e i Romani praticavano ciò che oggi viene definito spiritismo, ovvero quella dottrina che riconosce l’immortalità dell’anima e la possibilità di contatti tra i vivi e gli spiriti dei morti.
Il pedagogista francese Allan Kardec fu il primo a studiare questi fenomeni e a introdurre la dottrina dello spiritismo nell’800. Infatti, fu proprio lui a coniare il termine “medium” nella sua opera “Il libro degli spiriti” del 1861, per definire le persone che fungono da tramite tra il mondo degli uomini e quello degli spiriti.
Nel corso della storia, questo tipo di fenomeno paranormale è stato protagonista di molti dibattiti e ancora oggi è considerato un argomento controverso, in grado di sollevare gli animi.
Senza entrare nel merito della veridicità di questi fenomeni, possiamo sicuramente affermare che la ricerca di un contatto con i defunti rappresenta spesso un modo per alleviare il dolore di una perdita o un modo per affrontare l’idea della morte e di cosa ci sia “dopo”.